Cosa fare se il pediatra è andato in pensione: ecco come devono comportarsi i genitori.
<p>A volte capita di dover <strong>sostituire il pediatra</strong> dei nostri figli. Magari abbiamo cambiato città o lo studio del nostro medico non è più comodo come lo era quando abbiamo scelto quel nome. Talvolta potrebbe capitare di non trovarsi bene e voler optare per un altro professionista. Sono tanti i motivi che possono spingerci a cambiare medico: ad esempio cosa devono fare i genitori se il <strong>pediatra dei propri figli è andato in pensione</strong>?</p><p>Sostituire il <span><a href="https://www.donnad.it/con-i-tuoi/mamma/crescita/come-cambiare-medico-di-base-la-guida">medico di base</a></span> o il pediatra che è andato in pensione non è difficile. Quando un dottore "abbandona" il suo ambulatorio perché è venuto il momento di ritirarsi, di solito le Asl propongono un sostituto. Anche se non sempre è così: i medici sono sempre di meno e non sempre andato via da una comunità un <strong>dottore</strong> ne arriva subito un altro a sostituirlo. Con tutte le difficoltà per le famiglie che si trovano a dover fare chilometri per una visita o un consulto.</p><p>Il consiglio è quello di iniziare a <strong>cercare subito un sostituto</strong> non appena si sa quando il proprio <span><a href="https://www.donnad.it/essere-genitori/come-trovare-pediatra-vacanza">pediatra</a></span> andrà in pensione. Così non si correrà il rischio di non trovare posto da quel medico che ha lo studio più vicino al proprio domicilio. Tutti i pazienti di chi va in pensione dovranno prendere un nuovo medico e più si aspetta più si rischia di non avere tante possibilità di scelta.</p><p>Per cambiare il medico bisogna <strong>andare all'Asl di riferimento</strong> e vedere chi ha posti disponibili. Talvolta si può anche fare solo una telefonata per capire come muoversi o, nei Comuni più all'avanguardia, si può operare online tramite <strong>identità digitale SPID</strong>.</p><p>Anche se un pediatra non ha posto, ma magari ha tra i propri assistiti un altro bambino dello stesso nucleo famigliare, di solito accetta anche il secondo o terzo bambino. Lo stesso vale anche per i medici di base, che di solito accolgono tutti i membri di una famiglia se uno di loro è già un assistito.</p>