Quante sono le donne che lavorano nelle discipline STEM: ecco i dati del lavoro femminile nella scienza in Italia.
<p>Il <strong>divario tra uomini e donne nelle discipline scientifiche</strong>, non solo per quello che riguarda gli studi, ma anche in ambito lavorativo, è pesante. Purtroppo l'Italia è maglia nera in tal senso. Il <strong>tasso di occupazione femminile</strong>, per quello che riguarda i lavori "STEM", è molto più basso rispetto a quello maschile. Già a scuola le bambine iniziano a credere che la strada scientifica non sia per loro. <strong>Quante sono, effettivamente, le donne che lavorano nelle discipline STEM</strong>?</p><p><span><a href="https://www.donnad.it/stem-significato">STEM è un acronimo</a></span> che sta per <strong>Science, Technology, Engineering and Mathematics</strong> (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica) e indica, in generale, tutte le discipline scientifiche e tecniche, in ambito scolastico e lavorativo. Dalla chimica alla fisica, dalla matematica applicata alla medicina, dalla biologia alle scienze naturali, senza dimenticare l'ingegneria meccanica, l'informatica, la ricerca scientifica, le neuroscienze: tanti i settori che fanno parte del mondo STEM.</p><p>Se in Italia, secondo i dati ISTAT del 2022, il 16,6% delle giovani tra 24 e 35 anni aveva una <span><a href="https://www.donnad.it/lavoro/perche-riscattare-anni-laurea">laurea</a></span> in queste discipline (contro il 34,5% degli uomini), per quello che riguarda il lavoro in questo ambito la situazione non migliora molto. Nello stesso anno secondo i dati Eurostat, a livello europeo i <strong>lavoratori STEM</strong> erano 76 milioni: ben il 52% erano donne. Se il risultato in Europa è incoraggiante, guardando quello italiano ci ritroviamo di fronte a un quadro che è decisamente differente.</p><p>Questa classifica, infatti, ci ha informato che il maggior numero di donne operanti in ambito STEM vivono in Lituania e in Corsica, con percentuali anche superiori al 58%. Due i fanalini di coda: Malta e l'Italia, con percentuali ben al di sotto del 49%.</p><p>Purtroppo questo divario soprattutto in Italia è già presente a scuola: nel nostro Paese il <strong>gap è visibile nell'istruzione primaria e in quella secondaria</strong>, ma anche all'università. Le ragazze ancora devono subire stereotipi culturali che le spingono a credere di non essere portate per la scienza come i coetanei di sesso maschile.</p>