Come affrontare un licenziamento a 50 anni: ecco come fare se dall'oggi al domani ci si deve mettere alla ricerca di un lavoro.
<p><strong>Perdere il lavoro</strong> è sempre un problema, ma diventa ancora più insostenibile quando non si è più giovanissimi. <strong>Come affrontare un licenziamento a 50 anni</strong>? Non si può già sperare nella pensione, perché l'età anagrafica e gli anni di contributi non sono sufficienti a raggiungere questo agognato traguardo. Rimettersi in gioco a questa età non è semplice, anche perché le offerte di lavoro spesso sono rivolte a neo diplomati o neo laureati o comunque persone molto più giovani. Cosa fare, allora?</p><p><span><a href="https://www.donnad.it/lavoro/licenziamento-per-giusta-causa-cosa-significa">Essere licenziati</a></span> è sempre uno choc e lo è ancor di più quando si è nel mezzo della carriera, non più giovanissimi e non in età già da <strong>pensione</strong>. Qualunque sia il motivo del <strong>licenziamento</strong>, è normale provare delusione, amarezza, paura, timore di non riuscire a trovare altro e di ritrovarsi in un mercato del lavoro che non riconosce più le proprie competenze. <strong>Cosa fare se si è stati licenziati a 50 anni</strong>?</p><ol><li>Innanzitutto, è bene informarsi bene sui benefici e le <strong>agevolazioni per le aziende</strong> che assumono personale over 50 anni: alcune leggi tutelano appositamente queste categorie, per la mancanza di offerte spesso dedicate a loro.</li><li>Sarebbe anche bene aggiornarsi, se non lo si è fatto nel corso della carriera lavorativa, partecipando a <span><a href="https://www.donnad.it/formazione-professionale-motivi-importanza">corsi di formazione</a></span> dedicati sia a competenze che si sono già acquisite durante gli anni di lavoro, sia su nuove attività che potrebbero arricchire il <strong>curriculum</strong>.</li><li>Colmare, in particolare, eventuali <strong>lacune tecnologiche</strong> diventa fondamentale, così da poter competere anche con i candidati più giovani: si può chiedere aiuto a figli e nipoti, ma anche ad amici che sono più ferrati in queste materie.</li><li><strong>Aggiornare il curriculum</strong> con tutte queste esperienze è importante: se si è lavorato per anni nella stessa azienda, magari lo abbiamo trascurato un po', ma è opportuno inserire tutte le hard skills e le soft skills maturate in tanti anni di lavoro.</li><li>Preparare un'ottima <strong>lettera di presentazione</strong>, sottolineando i propri punti di forza, diventa prioritario: va sempre scritta per accompagnare l'invio del curriculum.</li><li>Consultare quotidianamente le offerte di lavoro locali, ma anche online, può aiutare a farsi un'idea di quello che le aziende cercano.</li><li>Per un eventuale <strong>colloquio</strong>, bisogna prepararsi bene, cercando di essere forti e decisi e informandosi bene sull'azienda così da essere pronti a ogni domanda.</li><li>C'è anche chi consiglia l'eventualità di mettersi in proprio, aprendo la <span><a href="https://www.donnad.it/come-aprire-la-partita-iva">partita IVA</a></span>: potrebbe essere una soluzione lavorare magari come consulente o freelance nell'ambito che si conosce o lanciarsi in nuove attività.</li><li>Si può anche vedere se ci sono <a href="https://www.donnad.it/lavoro/come-partecipare-ai-concorsi-pubblici">concorsi pubblici</a> per lavorare nella <strong>pubblica amministrazione</strong>: potrebbe essere un'ottima strada da intraprendere.</li><li>Infine, se dopo il licenziamento non si crede più nelle proprie capacità o se è stata sviluppata una sorta di ansia da prestazione, forse un percorso con uno <strong>psicoterapeuta</strong> potrebbe aiutare a sbloccare ogni titubanza, per dimostrare di avere ancora molto da offrire al mercato del lavoro.</li></ol>