Quali sono le 4 fasi del burnout? Ecco quali sono i sintomi e come si evolve questo disturbo.
<p>Il <strong>burnout</strong> è un termine inglese che indica una situazione che solitamente si manifesta al lavoro e che si presenta nelle persone che hanno un lavoro che li tiene molto impegnati, soprattutto in ambito sociale. Di solito colpisce infermieri, psicologi, assistenti sociali, medici, ma anche insegnanti e poliziotti, ad esempio. <strong>Quali sono le 4 fasi del burnout</strong> da riconoscere per poter avviare subito tutti i rimedi possibili per stare meglio?</p><p>La <span><a href="https://www.donnad.it/benessere/campanelli-allarme-burnout">sindrome da burnout</a></span> (o burn-out o, ancora, burn out) è provocata dallo <strong>stress che deriva dal lavoro</strong> e colpisce le persone che sono a stretto contatto con individui che stanno soffrendo o hanno problematiche serie. Oggi si parla di questa condizione anche per altri lavori che non includono l'aspetto sociale, per delineare quando in un ambiente lavorativo tutto è organizzato male e il carico di lavoro è distribuito in modo non armonioso, ricadendo solo su poche persone che, alla fine, finiscono per soffrire di uno <span><a href="https://www.donnad.it/lavoro/come-prevenire-stress-da-lavoro-correlato">stress da lavoro correlato</a></span> che le mette a <strong>rischio burnout</strong>.</p><p>Secondo gli esperti sono <strong>quattro le fasi della Sindrome da Burn-Out</strong>:</p><ol><li><strong>Prima fase o fase dell'entusiasmo idealistico</strong>: il lavoro viene idealizzato dal lavoratore che investe tutte le energie nelle sue mansioni, nella speranza di riuscire a fare bene il suo incarico. In questa fase ci si sente onnipotenti, molto attivi, esaltati per quello che si fa, tanto da arrivare a sacrificare la propria vita famigliare e le relazioni sociali.</li><li><strong>Seconda fase o fase della stagnazione</strong>. Il lavoratore inizia ad accorgersi che quel lavoro non è come se lo immaginava, scontrandosi con problemi e difficoltà che non riesce ad affrontare. Non reagisce e affronta tutto in modo passivo o negativo, iniziando a provare un certo senso di delusione.</li><li><strong>Terza fase o fase della frustrazione</strong>: la sindrome si aggrava e il lavoratore inizia a sentirsi inutile e frustrato. Sente che i superiori, i colleghi e tutti coloro con cui ha a che fare non lo apprezzano per il suo impegno e crede di non avere la giusta formazione per quella mansione. Iniziano i pensieri negativi, i sintomi d'ansia, i comportamenti aggressivi e quelli passivi. </li><li><strong>Quarta fase o fase del disimpegno</strong>: il lavoratore inizia a provare un distacco apatico, fino a quella che gli psicologi definiscono la morte della professione. Non si ama più quello che si fa, si è delusi, insofferenti, intolleranti, indifferenti, ma ci si sente anche in colpa e si pensa di aver fallito.</li></ol>